Tre giornate, due laboratori, più di 100 ragazzi. La prima collaborazione tra Mart e Dolomiti Energia Basketball Academy si basa su valori comuni: fornire strumenti per il benessere e la crescita individuale e collettiva, formare individui consapevoli, curiosi e generosi nell’incontro con gli altri.
Dal 5 al 7 settembre il Mart ha ospitato i giovani atleti dell’Academy proponendo loro workshop didattici nelle sale espositive.
L’arte, al di là di una presenza nello spazio, è dialogo, discussione. È un oggetto relazionale.
Nicolas Bourriaud, curatore e teorico dell’arte relazionale
Il mese di settembre al Mart è iniziato con un nuovo progetto: dal 5 al 7 settembre il museo ha aperto le sue porte ai ragazzi della Dolomiti Energia Basketball Academy, il settore giovanile che annovera giovani sportivi tra gli 11 e i 19 anni.
Accompagnati dalle mediatrici e dai mediatori dell’Area educazione, i cadetti del basket trentino hanno partecipato a due laboratori pensati appositamente per gli adolescenti e collaudati con successo con i ragazzi delle scuole medie e superiori: Mindfulness e Contatto.
Spiega Carlo Tamanini, responsabile della didattica del Mart: “Al Mart immaginiamo continuamente nuovi scenari di relazione partendo da esperienze estetiche. Ai gruppi di giovani atleti, allenati a inseguire performance e prestazioni, abbiamo proposto due percorsi adatti ai teen ager e progettati per potenziare sensibilità, curiosità e nuove consapevolezze”.
L’obiettivo è quello di mettere a disposizione degli atleti un’occasione di crescita personale e relazionale differente, che metta al centro la propria interiorità, il benessere e nuove modalità di conoscere sé stessi e gli altri, mettendosi in gioco.
Così ha commentato l’iniziativa il direttore dell’Academy Marco Crespi: “Il nostro obiettivo è formare persone che sappiano stare in campo a testa alta e in autonomia. Attraverso un modello competitivo e alternativo. I laboratori del Mart sono stati occasione di stimolo e arricchimento proprio in questa direzione”.
I laboratori
Mindfulness è dedicato alla concentrazione e alla contemplazione, pratiche essenziali per acquisire consapevolezza nell’incontro con l’opera d’arte e con lo spazio museale. La parola “mindfulness” che dà il nome al progetto fa infatti riferimento all’attenzione rivolta al momento presente, al “qui e ora”. Si tratta di un atteggiamento meditativo volto all’accrescimento del benessere fisico e psicologico di chi lo pratica attraverso il coinvolgimento del soggetto con sé stesso, con i propri pensieri e con le proprie emozioni. Sebbene non sia di norma associata ai musei, la mindfulness può giocare un ruolo importante anche nella relazione con l’opera d’arte: rasserena e concentra la mente, contribuendo allo sviluppo di uno sguardo più chiaro e creativo.
Contatto, invece, stimola i partecipanti a scegliere, osservare ed elaborare un pensiero autonomo sulle opere d’arte esposte nelle sale del museo a partire da uno spunto insolito: l’osservazione delle proprie scarpe e il movimento nello spazio. Ma muoversi in un ambiente popolato da opere d’arte e da altre persone vuol dire incontrarle, entrare in contatto. I ragazzi esplorano autonomamente alcune sale del Mart alla ricerca dell’opera per loro più interessante e sono invitati a instaurare con essa e poi con gli altri una relazione che affondi le radici nelle proprie emozioni, pensieri ed esperienze personali.
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